Matteo Salvini torna a parlare dei suoi sforzi di lavorare per la pace in Ucraina e auspica che si possa ancora aprire un canale con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavorv. "Non l'ho sentito" anche se "dovevo incontrarlo", ha detto il segretario della Lega spiegando che "sarebbe stata un'occasione e spero che sia un'occasione importante. Il cessate il fuoco lo chiedi a chi ha cominciato il conflitto. Dialogare con la Russia chiedendo il cessate il fuoco non è un diritto, è un dovere" ribadisce il leghista.
Salvini, parlando a Milano, torna a commentare le polemiche che lo hanno visto protagonista dopo che è stato reso noto il suo progetto di fare un viaggio in Russia per sondare le possibilità di un negoziato di pace per il conflitto che infiamma l'Europa da oltre tre mesi. "Sono sconcertato - ha detto - da ipotesi di inchieste, Copasir, chiarimenti, come se non fosse diritto di un parlamentare italiano lavorare con chiunque possa portare la pace. Se serve parlare con Lavrov è giusto e sacrosanto parlare con Lavrov". Mario Draghi, inoltre, "parla con Putin, fa bene a farlo" ha detto l'ex ministro dell'Interno.
Intanto dal Cremlino arrivano segnali di dialogo. Il portavoce Dmitry Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto che nel governo russo nessuno chiuderà la "finestra sull'Europa. Non abbiamo intenzione di chiudere nulla", sono le frasi attribuite allo stretto collaboratore di Vladimir Putin dall'agenzia Interfax. Nel corso di un briefing con la stampa Peskov ha però ribadito la linea del Cremlino: la fornitura di armi a Kiev da parte dell'Occidente "causerà solo più sofferenza all'Ucraina" e "non influenzerà l'operazione speciale di Mosca".
2024-11-06 15:39:50