Roma, 1 giu. (Adnkronos) - "Con la Costituzione l'Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell'interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani. Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali". Sono queste le coordinate lungo le quali si muove l'azione del nostro Paese di fronte all'"aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa", che "pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo sottolinea parlando davanti agli ambasciatori invitati al Quirinale per il tradizionale concerto che apre le celebrazioni della Festa della Repubblica.
Tra di loro non ci sono i rappresentanti diplomatici accreditati nel nostro Paese di Russa e Bielorussia, una scelta in linea con quanto deciso a livello di Unione europea in occasione di cerimonie legate a ricorrenze nazionali. "Non a caso e con un senso di auspicio" il Capo dello Stato utilizza "il termine comunità per definire l'insieme dei diplomatici presenti in Italia", ma anche per mettere in evidenza che "la comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni. Sembra l'avverarsi di scenari che vedono l'umanità protagonista della propria rovina".
"Le conseguenze della guerra -ribadisce Mattarella- riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni. Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali, intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell'umanità. Ci interpella tutti".
Basti pensare alle conseguenze "sulla sicurezza alimentare di molti Paesi; sull'ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali"; sul "perseguimento degli obiettivi legati all'emergenza climatica".
Per questo non ci sono alternative. "Con lucidità e con coraggio -afferma il Presidente della Repubblica- occorre porre fine alla insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace. L'incancrenirsi delle contrapposizioni conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell'odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti".
"Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione. Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale". In questo contesto "la Repubblica italiana -conclude Mattarella- è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell'Ucraina. (di Sergio Amici)
2024-11-06 17:30:08