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Trintignant addio, l'attore francese morto a 91 anni


Link [2022-06-17 22:42:59]



Eclettico ed elegante, dotato di un fascino conturbante, Jean-Louis Trintignant, morto all'età di 91 anni, nella sua casa nella regione del Gard, è stato uno dei grandi divi del cinema francese, diventato famoso con il ruolo del timido innamorato della protagonista di «Et Dieu créa la femme» (1956; «Piace a troppi» il titolo italiano) di Roger Vadim, film che lanciò la seducente Brigitte Bardot a livello internazionale. L'attore è riuscito a passare con eguale intensità dal giovane riservato e ingenuo di «Il sorpasso» (1962) di Dino Risi, all'ambiguo professore di «Il conformista» (1970) di Bernardo Bertolucci, all'assassino cinico e glaciale di «Flic story» (1975) di Jacques Deray.

La sua capacità di interpretare un'ampia varietà di personaggi ha permesso a Trintignant di cimentarsi con i film semi-sperimentali, il poliziesco francese degli anni Settanta, la Nouvelle vague di Eric Rohmer e François Truffaut («Finalmente domenica!»). Nel 1968 ha vinto l'Orso d'argento al Festival di Berlino per il film «L'uomo che mente» di Alain Robbe-Grillet, nel 1969 ha ricevuto il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes per «Z - L'orgia del potere» di Constantin Costa-Gavras e nel 1972 gli è stato conferito uno speciale David di Donatello.

Nato a Piolenc l'11 dicembre 1930 in una famiglia alto-borghese e nipote di un famoso pilota di Formula uno, Maurice Trintignant (per un certo periodo lui stesso si dedicò alle gare automobilistiche), Trintignant arrivò a Parigi nel 1950 per studiare teatro e tre anni esordì sul palcoscenico recitando drammi di Jean Racine e Molière. Nel 1955 debuttò al cinema e l'anno dopo la consacrazione al fianco della Bardot. Dopo un periodo di lontananza dal cinema a causa del servizio militare in Algeria, Trintignant ritornò a recitare con Vadim in «Relazioni pericolose» (1959), cui fece seguito una felice stagione divisa tra la Francia e l'Italia, durante la quale prese parte a film come «Estate violenta» (1959) di Valerio Zurlini, «Il sorpasso» di Risi e «Il successo» (1963) di Mauro Morassi. Nel drammatico film di Risi Trintignat è un timido laureando che incontra casualmente un giovane esuberante e sfrontato (Vittorio Gassman), un ruolo che gli permise di portare a completa maturazione la tipologia dei personaggi fino ad allora interpretati. Con «Un uomo, una donna» di Claude Lelouch, che riscosse un grande successo internazionale, Trintignant si dimostrò perfetto come protagonista romantico e seducente. Nei film della seconda metà degli anni Sessanta il divo mostrò il suo lato ambiguo in film come «Le cerbiatte» di Claude Chabrol e «La matriarca» di Pasquale Festa Campanile, entrambi del 1968. Significative sono state le sue apparizioni nei film sperimentali diretti da Robbe-Grillet come «Trans-Europ-Express - A pelle nuda» (1966), a cui ha fatto seguito la commedia «La mia notte con Maud» (1969) di Rohmer in cui interpreta un ingegnere moralista e rigoroso e due film politicamente impegnati, «Z» di Costa-Gavras, dove è un giudice incorruttibile, e «Il conformista» di Bertolucci.

Negli anni '70 Trintignant ha recitato sia in commedie sia in polizieschi, come «Voyou - La canaglia» (1970) di Lelouch, «Senza movente» (1971) di Philippe Labro, «La donna della domenica» (1975) di Luigi Comencini. Ha recitato poi in «Finalmente domenica!» (1983), ultimo film diretto da Truffaut. Negli anni Ottanta e Novanta Trintignant ha recitato soprattutto nel cinema d'autore: tra gli altri film «La terrazza» (1980) di Ettore Scola, «Colpire al cuore» (1982) di Gianni Amelio, «Rendez-vous» (1985) di André Téchiné, «Merci la vie - Grazie alla vita» (1991) di Bertrand Blier e «Tre colori - Film rosso» (1994) di Krzysztof Kiešlowski. E ha continuato a essere una presenza fissa del cinema francese e quasi sempre al fianco dell'amico regista Lelouch.

Jean-Louis Trintignant si sposò in prime nozze nel 1954 con l'attrice Stéphane Audran, da cui si separò due anni dopo. Dopo il divorzio e una breve relazione con Brigitte Bardot, si risposò nel 1960 con Nadine Marquand, attrice, scenografa e regista, da cui divorziò nel 1976, e da cui ha avuto tre figli Marie, Pauline e Vincent. Pauline morì nel 1969 all'età di dieci mesi per la sindrome delle cosiddette morti bianche, mentre Marie, che recitò al fianco del padre in una decina di produzioni cinematografiche e televisive, morì tragicamente nel 2003 per le lesioni inflittele dal compagno Bertrand Cantat, voce del gruppo Noir Désir. Nel 2000 aveva sposato la pilota Marianne Hoepfner.



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