Roma, 1 giu. (Adnkronos) - Sì di Vivendi alla rete unica ma con il riconoscimento del reale valore dell'infrastruttura di Tim: a dirlo é Arnaud de Puyfontaine, Ceo di Vivendi, il gruppo francese primo azionista del gruppo telefonico in una intervista a 'Repubblica'. Gli analisti valutano la rete Tim tra 17 e 21 miliardi di euro, prima delle sinergie, lei, è stato chiesto, quale valore considera adeguato? "Guardi voglio essere molto chiaro sul tema del valore della rete: Vivendi non appoggerà mai la cessione della rete ai valori che lei ha citato, e questo nel migliore interesse di Tim. Tra l'altro, a proposito delle stime a cui fa riferimento, non posso non notare che il fondo Macquarie ha acquisito la sua partecipazione in Open Fiber a multipli ben superiori (7,3 miliardi o 29 volte il margine operativo lordo, ndr)" sottolinea.
"Penso quindi che la separazione della rete, e la conseguente creazione di una rete unica, sia l'opzione che potenzialmente creerebbe più valore per Tim; ma se il reale valore non fosse riconosciuto, dato che siamo un investitore industriale di lungo periodo, siamo pronti a valutare altre opzioni capaci di rivelare tutto il potenziale di Tim nell'interesse di tutti gli stakeholders. Deve essere chiaro che Vivendi è il più forte difensore degli interessi di Tim in questa partita" osserva il manager di Vivendi.
Però gli investimenti in Italia, da Mediaset a Tim, é stato fatto notare, finora non vi hanno dato molta soddisfazione fin qui. "Sono fiducioso sulle prospettive delle nostre attività in Italia, un Paese che in questi anni ho imparato a conoscere. Ammetto che all'inizio abbiamo sottovalutato alcune dinamiche complesse, ma ora - spiega - abbiamo intrapreso un percorso virtuoso di creazione di valore in Tim. Abbiamo inoltre cercato un buon rapporto con il governo Draghi. Siamo orgogliosi delle ottime relazioni tra Italia e Francia, dell'accordo bilaterale siglato tra i nostri due Paesi, dal Presidente Mattarella e Macron".
2024-11-06 23:43:39