Nei primi 5 mesi dell'anno la Guardia di Finanza ha scoperto 230 milioni di euro di Iva evasa nell'ambito del commercio dei carburanti. Nel settore dei prodotti energetici le Fiamme gialle hanno svolto nello stesso periodo oltre 850 interventi e sono state concluse 100 deleghe di polizia giudiziaria, sequestrate 630 tonnellate di prodotti e ricostruito una quantità "consumata in frode", pari a 177mila tonnellate. I soggetti denunciati sono stati 350 e 20 mila i controlli sulla circolazione dei prodotti sottoposti ad accise e imposte. È il bilancio comunicato ieri dal Corpo anche in relazione dell'incremento del costo del carburante per autotrazione negli ultimi mesi in un'attività a tutto campo che vede i finanzieri operare in supporto dell'autorità giudiziaria, dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm), dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti (Arera) e del Garante per la sorveglianza dei prezzi istituito presso il ministero dello Sviluppo economico al fine di intercettare eventuali manovre speculative a danno dei consumatori.
Nelle pompe di benzina e nei distributori stradali nei primi 5 mesi 2022 sono stati svolti 1.320 interventi volti alla verifica dell'obbligo di comunicazione giornaliera al Mise dei prezzi praticati rilevando oltre 690 violazioni. Oltre all'obbligo di comunicazione al ministero sono comprese anche quelle che riguardano la corretta esposizione e pubblicizzazione dei prezzi e le eventuali possibili frodi, manovre anticoncorrenziali o pratiche commerciali scorrette.
2024-11-06 08:57:06