Roma, 27 mag (Adnkronos) - "De Mita è stato la Dc che poteva essere, e anche poi la Dc che non è stata. Un partito rinnovato, combattivo, paziente senza attardarsi troppo e imponente senza diventare ancora più monumentale". Lo scrive Marco Follini in un contributo pubblicato su 'La Stampa'.
"Ci sarà tempo e modo per un giudizio storico. Quello che io vorrei ricordare è invece il tratto umano di De Mita. Che non era mai banale, e neppure semplice", scrive Follini proseguendo: "De Mita era così. Provocatorio, diretto, severo, a volte irridente, mai fintamente amichevole. Il suo modo di entrare in contatto con le persone consisteva nello sfidarle. Ed erano le controversie, le asprezze, alcuni tratti caratteriali addirittura ferini che finivano poi per dar vita ad amicizie mai prive di autenticità".
"Fondamentalmente gli piaceva discutere, e portare la discussione oltre i confini di quello che poteva apparire convenzionale fino quasi a invadere il territorio del litigio" e "era insofferente della mediocrità, che pure spesso è parte essenziale del confronto pubblico". Follini sottolinea ancora: "Dietro quella sua maschera così assertiva e quel suo carattere tutt' altro che accomodante c'era sempre in lui il gusto di cercare e trovare le persone attraversando il valico dell'intelligenza. Una volta passato quel valico, tutto diventava improvvisamente più semplice".
2024-11-08 03:51:55