È un sorprendente successo l'accordo raggiunto in Europa sull'embargo del petrolio che arriva dalla Russia? La considerazione di Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, è girata da Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo su La7, a Lucio Caracciolo, direttore di Limes ed esperto di geopolitica, che la pensa in maniera diametralmente opposta all'altro ospite dell'edizione del 31 maggio: “È un successo, sì... ma di Orban. Vladimir Putin certamente non è preoccupato da queste sanzioni. I tubi passano per l'Ungheria, ha le sue raffinerie, ha il prezzo scontato e ci guadagna di più. Non è un embargo sul petrolio, ma sulle petroliere, una cosa che non sta in piedi, perché sappiamo bene che quello del mare è un ambiente anarchico, non sappiamo niente di quello che c'è nelle navi. Le navi cariche di petrolio Putin le può mandare in un paese, Putin le vende ad un certo prezzo e poi quel paese le rivende a degli altri paesi, con delle triangolazioni, che sono il mezzo più usato nel mondo per superare le sanzioni. Lo fanno allegramente molti paesi europei. Non mi pare che questo embargo sia nulla che possa scalfire seriamente la posizione di Putin. Dico che purtroppo Orban è stato molto abile”.
Severgnini interviene e difende la sua posizione: “Non ci sono solo sanzioni sul petrolio, ma anche l'esclusione di grandi banche russe dal sistema Swift. C'è la misura contro i dirigenti della Chiesa Ortodossa. Mi fido della competenza di Lucio e adesso sono preoccupato anche io, ma non è facile mettere d'accordo 27 leader, non penso che siano impazziti tutti e 27 quando hanno deciso di bloccare le petrolifere per rallentare la guerra in Ucraina di Putin”.
2024-11-06 23:40:24