Breaking News >> News >> Il Foglio


M5s, Conte accarezza il partito personale se Grillo gli impone il direttorio


Link [2022-02-09 05:12:43]



La scena non è inedita: Giuseppe Conte asserragliato nel suo studio con uno stuolo di legali, notai e Vito Crimi (il senatore, intercettato in scooter dal Tg1, alla domanda “chi guida il M5s” ha risposto: “Intanto io guido il motorino”). Eccoli, insomma. Tutti a spremersi le meningi sul da farsi. O meglio su cosa proporre a Beppe Grillo, tornato ancora una volta a dettare i tempi e  spazi. A consegnare il silenzio come all’epoca del sacro blog e soprattutto a frenare gli ardenti spiriti dell’ex premier. Conte e Crimi avevano detto che erano pronti a rimettere in votazione (con un quorum diverso) le due delibere bloccate dal tribunale di Napoli. Quelle che hanno sospeso il nuovo statuto e dunque l’elezione del neo presidente e delle altre cariche. Grillo ha battuto un colpo invitando l’ex premier “a non assumere iniziative azzardate”. Nella testa di Conte riaffiorano i fantasmi dello stallo e delle carte bollate. Ecco perché in molti, nella sua stretta cerchia, tornano a dirgli: “Fonda un partito, Giuseppe. Non usciremo mai da questo ginepraio”.

L’idea del partito di Conte è stata rilanciata dal Fatto. “Un contenitore nuovo più accogliente”. Gli ultras contiani assicurano che “tanti nel M5s lo vogliono e anche fuori: da Bersani a D’Alema passando per Bettini, tutti dicono a Giuseppe: vai, strappa, lanciati”. La suggestione è ciclica. Apparve alla fine del governo rossogiallo quando Palazzo Chigi cercava responsabili ed è spuntata fuori di nuovo la scorsa estate davanti alla crisi fra Conte e Grillo sullo statuto (e ci risiamo!). Il progetto presenta una serie di complicazioni:  i soldi, in primis. E dunque i fondi del nuovo partito.

E poi i gruppi parlamentari: quanti sarebbero pronti alla scissione? E ancora: al Senato l’ipotetico partito di Conte non avrebbe neanche il simbolo. E il governo? E Di Maio? “E’ molto complicata”, dice al Foglio un esponente di spicco del M5s. Certo l’alternativa non è che sia altrettanto agevole. L’avvocato dell’avvocato del popolo, Francesco Astone, assicura che “il primo marzo nel merito i giudici ci daranno ragione”.

Grillo e Conte a brevissimo si incontreranno.  Al momento i  rispettivi avvocati mettono sul piatto due prospettive diverse per uscire da questa situazione con un partito che al momento è privo anche di rappresentate legale. Quelli dell’ex comico vorrebbero che si rispettasse alla lettera l’ordinanza di Napoli: voto sulla piattaforma Rousseau di Casaleggio ed elezione di un direttorio a cinque. Conte la considera un’imboscata: a una gara del genere potrebbe candidarsi Virginia Raggi, ma anche Dino Giarrusso e chissà Luigi Di Maio.

Conte spinge per un’altra soluzione: ripristinare lo status quo. Grillo a sua volta teme richieste di risarcimenti. Adesso la prima mossa da fare è la nomina del nuovo collegio di garanzia. Ma intanto un altro dubbio assale Conte: c’è un complotto dei giudici? Dal suo staff ieri rilanciavano una coincidenza: il giudice di Napoli che ha azzerato tutto, Eduardo Savarese, è anche un collaboratore del Riformista, giornale mai tenero con i grillini. Quanto basta per far gridare l’ex premier al complotto. Accarezzando il sogno di mettersi in proprio.  



Most Read

2024-09-20 13:31:46