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Conte vuole farsi rieleggere leader del M5s attaccando Di Maio: "Con me mai più moderati"


Link [2022-03-26 15:55:16]



Vuole il bagno di folla e agita un nemico interno: Luigi Di Maio. Camicia bianca, niente giacca né pochette, Giuseppe Conte con un video di 5 minuti lancia il voto per farsi di nuovo eleggere presidente del M5S lunedì e martedì prossimi: "Non mi interessa prendere il 50,1% dei voti, anzi vi dico sinceramente che se il risultato fosse cosi risicato sarei il primo a fare un passo indietro". È il bis a cui lo obbligano i tribunali per il quale al momento è sospeso, come il caffè di Napoli.

 

A differenza però dell’estate scorsa, l’ex premier va giù pesante. Teme la scarsa affluenza alle urne web (nei giorni scorsi solo 34mila iscritti, uno su tre ha rivotato lo statuto) e quindi alza i toni. Ce l’ha con Luigi Di Maio. Cita il correntismo, chi vuole per forza piacere a tutti, chi sta nella stanza dei bottoni, chi fa parte della vecchia politica, chi rema contro. Promette che se sarà rieletto capo politico - ci mancherebbe pure: è l’unico candidato - le cose internamente cambieranno. Ce l’ ha con il moderato di Pomigliano D’Arco: basta essere acque chete. “La pazienza è finita, basta con chi rema contro”. È il Conte urlante. Che abbaia alla corrente del M5S e prova a mordere il governo. Le cose si tengono. Perché in pieno conflitto ucraino torna a scandire che il M5S “dice no a un aumento massiccio delle spese militari a carico dello Stato”. Si ritorna appunto al nemico evocato è mai citato: al ministro degli Esteri che segue la Nato sull’incremento delle spese militari al contrario dell’ex premier pronto a mettere pannelli fotovoltaici nei cannoni. “Serve una rivoluzione energetica”. Conte non vuole piacere a tutti (parafrasando al contrario il libro di Francesco Piccolo) ripudia la stanza dei bottoni dopo tre anni a Palazzo Chigi, dice addio al moderatismo. È l’avvocato del pueblo.



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