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Tassi FED: quanti aumenti ci saranno nel 2022?


Link [2022-02-10 15:53:30]



Il rialzo dei tassi FED nel 2022 è scontato. Per adesso, la banca centrale americana non ha ancora varcato il confine tra la precedente politica monetaria accomodante e il nuovo approccio rigoroso ma è solo questione di tempo. I mercati hanno capito perfettamente che il rialzo dei tassi FED nel 2022 ci sarà e infatti, soprattutto, nelle scorse settimane, si sono già adeguati al nuovo contesto. Non è un mistero che dietro la recente tendenza al ribasso che ha caratterizzato sia le borse europee che quella americana, ci sia proprio la consapevolezza che il costo del denaro sia prossimo ad essere aumentato.  Se l'aumento dei tassi FED è dato per assodato, a restare aperta è la questione relativa al numero dei rialzi. Anche noi, nel nostro piccolo, siano stati subissati di domande da parte di tanti lettori che ci hanno chiesto quanti rialzi dei tassi FED ci potrebbero essere nel 2022.  Il dubbio non è solo frutto della curiosità. Conoscere quante volte la Federal Reserve alzerà il costo del denaro nel 2022 è fondamentale per orientare le proprie scelte di investimento sia sul Forex (a partire dal cambio Euro Dollaro) che sugli indici azionari (borse europee e Wall Street in testa). A proposito di scelte operative ricordiamo che oggi è possibile investire su tanti mercati diversi (tra cui valute e indici azionari) operando da una sola piattaforma. Per farlo è sufficiente scegliere un broker come ad esempio eToro (qui la recensione) che offre anche la demo gratuita di prova da 100 mila euro virtuali. Con eToro puoi fare trading su borse e forex da una sola piattaforma>>>prendi qui la demo, è gratis Rialzo tassi FED 2022: le previsioni di BofA Le stime sul numero dei rialzi dei tassi FED nel 2022 sono molto divergenti ma quelle di Bank of America sono davvero oltre ogni immaginazione. Secondo gli analisti della banca d'affari Usa, infatti, la FEd potrebbe alzare il costo del denaro nel 2022 per ben 7 volte! La previsione di BofA, per quanto spinta, non è campata in aria. Venerdì scorso, infatti, sono stati pubblicati i nuovi dati sul mercato del lavoro Usa che hanno evidenziato la creazione di ben 467k di nuovi posti nel settore privato i contro i 150k delle attese. Il fatto che il market mover abbiamo stracciato le attese, ha alimentato le aspettative sulla possibilità che un primo aumento del costo del denaro possa esserci già a marzo (50 punti base in più). Nessun membro della FED ha mai dichiarato che il primo rialzo dei tassi ci possa essere a marzo tuttavia, considerando il boom dell'inflazione, questo scenario è molto probabile.  A proposito di aumento duraturo dei prezzi al consumo, tutti gli analisti sono concordi nell'affermare che oramai il punto di riferimento delle politiche monetarie non è più l'andamento della pandemia ma l'inflazione.  Secondo le stime di BofA, a fine anno il rendimento dovrebbe essere dell'1,37 per cento ovvero oltre l'1,25 per cento che sommerebbe un totale di 5 rialzi oggnuno dello 0,25 per cento. Di questi 5/& aumenti del costo del denaro, il mercato se ne attende nel breve termine almeno due. Uno, il primo, dovrebbe essere ufficilalizzato il 16 marzo.  Allargando le prospettive non è da escludere che la FED, se dovessero arrivare risposte incoraggianti dall'inflazione dopo i primi aumenti dei tassi, possa decidere di optare per un approccio meno da falco a partire dall'estate.  Morale: la volatilità sui mercati potrebbe restare molto alta almeno fino a giugno e luglio. Una situazione che può essere sfruttata per fare trading su borse e Forex.  Apri qui un conto demo eToro>>>è gratis, subito per te 100 mila euro virtuali



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